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disegno Leila 5 petali margherita

disegno di Leila

CINQUE PETALI DI MARGHERITA – FIABA, PER STAR BENE SERVE IMPEGNO

Il Cerchio dei papà e delle mamme a Montevecchia (LC)

Martedì 3 novembre 2020

Sintesi di Maria Casiraghie Roberta Cassia

Nell’anno 2020/21 si è scelto di tornare alle radici dello stile Astrid : la fiaba come porta d’ascolto del mondo interiore. Il Cerchio dei papà e delle mamme lavorerà a partire dagli spunti offerti dalle fiabe che via via si andranno leggendo insieme. Sempre con la circolarità, l’assenza di giudizio, la trasversalità che caratterizza il nostro lavoro.

Sono cinque petali di una margherita le armi con cui mamma e figlia riescono a sconfiggere il Mago Sinistro. Il Mago che tiene prigioniero tutte le persone del regno togliendo loro la possibilità di ridere e di sorridere.

È una margherita che la mamma cura perché sia pronta al diciottesimo compleanno della figlia, così che la figlia, nata sorridente, anziché morire come aveva stabilito il Mago Sinistro, sconfigga la maledizione e liberi il regno, garantendo a sé la vita e ridonando a tutti la possibilità di essere felici.

La mamma insegna alla figlia come avere cura della margherita, senza spiegare il motivo per cui si debba insieme far crescere quel fiore. È il percorso attraverso il quale  la mamma porta la figlia a temprarsi di fronte alle prove che la vita le riserverà, le insegna la fiducia di potercela fare,  la coscienza delle proprie risorse, quelle stesse che opportunamente saranno usate alla necessità.

Gli elementi determinanti della cura sono: il sole (il caldo sentimento dell’amore) e l’intesa mamma-figlia (l’alleanza con il genitore omologo che protegge).

Nella storia, “l’arma terribile” che viene usata per distruggere il male è il solletico. È una sensazione che parte  dalla percezione fisica per arrivare a coinvolgere tutto l’essere, fino alle viscere.

Come sempre queste storie possono essere calzate alle singole situazioni. 

Chi è il Mago Sinistro? È la malattia, la morte, il senso dell’abbandono, è la scuola che chiede impegno, è crescere ossia cambiare ( esperienze tristi, anche paurose, se vissute scollegata dall’amore del proprio genitore).

Cosa sono i petali di margherita? Sono le risorse di cui tutti siamo dotati e che possiamo attivare quando siamo nell’orientamento affettivo con il proprio genitore omologo. Di fronte alle difficoltà le nostre risorse possiamo dimenticarle e lasciarle inutilizzate, non però se attingiamo a quel filo che ci lega alla vita, ossia al genitore che ci ha messo nella vita. Allora il figlio trova le risorse nell’amore, nelle cose semplici che sono reali, concrete e costruiscono la sua esperienza. Da qui parte e torna ogni volta per confermare l’impegno a vivere con fiducia e determinazione. Proprio come la bambina che ogni volta riesce a portare il petalo a destinazione per affrontare il mago fidandosi dell’indicazione della sua mamma.

Quando si incrocia il Mago Sinistro per il genitore può essere faticoso tenere l’alleanza con il proprio figlio, così come lo è per il figlio tenersi saldo nel legame d’amore con il genitore, occorre sì impegno ma c’è soddisfazione nel condividere la fatica per il proprio impegno.

La lettura di questa storia, quando la si è utilizzata e le figlie sono ormai giovani donne, muove una grande emozione. Tanto tempo è trascorso e, insieme ad esso, tante esperienze di vita. Il legame d’amore, divenuto ormai alleanza consolidata, è l’esperienza quotidiana che muove ogni passo e guida le decisioni.

La fiaba porta a comprendere che quest’alleanza, cresciuta nella fiducia e nel sentimento gioioso, può addirittura generare il senso della compassione verso chi, come il Mago Sinistro, non sa, o non può, essere felice e dunque non riesce a sopportare che altri possano esserlo.

Si comprende insieme ai propri figli che, a volte, e non di rado, un sorriso gioioso che giunge da un cuore amorevole può davvero spazzare via le più grandi preoccupazioni.

Arriva anche con chiarezza la potenza del coraggio che non nasce nell’incoscienza ma nel radicamento profondo dell’amore con il genitore. Si intuisce la forza che la speranza può dare, per guidare i propri passi con determinazione e lucidità.

È utile condividere con i propri figli anche un ulteriore aspetto: nella fiaba mamma e figlia agiscono, ma è necessario notare che c’è un intero paese intero che le “osserva”, che guarda, riflette, comprende e che gode, a vicenda conclusa, degli effetti positivi delle azioni di mamma e figlia, della loro dinamica d’amore, così fluida e naturale.

In ultimo, aprendo lo scenario e portando gli insegnamenti nell’attuale situazione di complessità e disagio che stiamo tutti vivendo, viene da pensare che il Mago Sinistro, quello che porta la paura e che toglie la possibilità di vivere la vita felicemente nella libertà, certamente si dissolverà nel momento in cui Alleanza, Coraggio, Fiducia, Speranza, Sorriso, trionferanno sul male. Il “lieto fine” riporterà, nella vita di tutti, il giusto equilibrio e la giusta misura.

La fiaba: Cinque petali di margherita

C’era una volta, in un luogo oltre il mare, oltre le pianure, oltre le montagne, un regno molto felice; così felice, che i primogeniti della famiglia reale nascevano col sorriso, alle prime luci dell’alba. 

Tutti lì erano davvero contenti finché, un giorno, comparve all’orizzonte una  nuvola di polvere nera che si avvicinava molto velocemente verso la capitale del regno.

“Cosa sarà mai?” si chiedevano gli abitanti. Ed aspettarono che la nuvolona di polvere giungesse fin nella piazza principale. Quando iniziò a diradarsi, comparve al suo centro un uomo alto alto, magro magro, scuro in volto e nell’abito. 

I bambini lo guardavano, e dal loro faccino spariva il sorriso. 

L’uomo alto alto magro magro disse:

“DOV’E’ IL PALAZZO REALE?  PORTATEMI DALLA VOSTRA REGINA!” 

Quando fu davanti alla regina, le disse: “Io sono il mago Sinistro, il mago più potente e infelice del mondo! So comandare le più grosse tempeste e i più terribili uragani e la mia infelicità deve regnare in ogni luogo! E visto che non posso essere felice io, non dovrete esserlo più nemmeno voi!! Oggi maledico i principini e le principessine che oseranno sorridere appena nati: costoro verranno fulminati al loro diciottesimo compleanno!”

Che maledizione terribile!

La regina cercò di implorarlo, di parlargli, scoppiò in pianto, ma il mago Sinistro non desistette dalle sue intenzioni.

Da quel momento, una atmosfera cupa entrò a far parte del paese. Nel regno nessuno osava più sorridere per paura delle guardie del Mago che sorvegliavano tutto e tutti, bastava solo vederle apparire da lontano che qualsiasi sorriso moriva congelato là dove si stava formando….

Ma un giorno, una mattina all’alba, alla regina nacque la sua prima figlia: il sole entrò dalla finestra per salutarla e la piccola appena nata fece un sorriso alla mamma così bello che immediatamente una bellissima margherita gialla sbocciò nel vaso di margherite bianche, sul davanzale della finestra.

Dagli occhi della regina iniziarono a sgorgare copiose lacrime. 

“Perché piangi, regina mia?” chiese il sole. “Perché so che questa bellissima figlia morirà, un giorno, per la maledizione del mago.”

“Non temere, non succederà così: il sorriso di tua figlia, ed il tuo amore per lei, hanno fatto sbocciare una margherita gialla che, a suo tempo, se ben curata, saprà aiutarvi”.

La regina ringraziò il sole, ed iniziò a curare con attenzione la margherita gialla. Quando la bambina crebbe, la mamma insegnò anche a lei come curare questo fiorellino: acqua, luce, aria in giusta misura.

La regina coltivava in sé la speranza che la figlia non sarebbe morta. Questo pensiero talvolta la faceva sorridere. Un giorno la figlia se ne accorse e chiese come mai sorridesse, visto che era una cosa da non farsi. 

“Figlia mia” rispose la regina “oramai sei grande e puoi capire: ti dirò che questa margherita gialla ti sarà di grande aiuto al tuo diciottesimo compleanno”.

“Ma in che modo mi sarà d’aiuto?”

La regina si guardò in giro, per assicurarsi che nessuna guardia del Mago Sinistro la potesse sentire e poi bisbigliò alla figlia: ” questo fiore, nato dal tuo primo sorriso e dal mio amore per te, potrà sconfiggere la maledizione del Mago”. Si guardò di nuovo intorno e continuò: 

“Cinque giorni prima del tuo diciottesimo compleanno, dovremo far trovare davanti alla porta del Mago una busta, e dentro la busta ci sarà un petalo della nostra margherita. Egli , che non conosce il potere del sorriso e dell’amore, butterà la busta nel cestino che ha sotto la sua scrivania. Ma di notte, il petalo uscirà ed andrà a stuzzicare il mago… Dovremo fare questa cosa per cinque volte, e poi staremo a vedere”.

Così avvenne: il mago ricevette la busta, ci guardò dentro, e la buttò nel cestino noncurante. 

Quella notte, il petalo giallo andò a solleticare la PANCIA del mago, fino a farlo  quasi sorridere. 

 “Sto poco bene” disse alle sue guardie, e rimase nella sua stanza tutto il giorno.

Il suo primo ufficiale fece passare sotto la porta una busta, che il mago cestinò, insieme alla busta del giorno prima. 

Quella notte, il secondo petalo andò a solleticare LE ASCELLE del mago, fino a farlo quasi ridere.

Il giorno dopo, il mago Sinistro stava malissimo: “Come sono stanco…Non so cosa mi succede, sono due notti che dormo male: starò in camera mia anche oggi”.

“Mio signore, mi è parso di sentirla ridere, stanotte…” disse incautamente la guardia progendogli la terza busta. “Ridere? Cosa dici mai! Non è proprio possibile, perderei tutti i miei poteri! Mi offendi! Ti punisco immediatamente con dieci anni di galera!”.

Quella notte, dal cestino scivolò il terzo petalo fino al letto del mago e andò a solleticargli LE ORECCHIE.

Il mago rise così forte, ma così forte, che si svegliò lui stesso: spaventatissimo, ma, non vedendo nulla, si riaddormentò e dormì di un sonno agitato.

La quarta notte, il quarto petalo salì sul letto per solleticargli LE LABBRA…. il mago improvvisamente aprì la bocca e se lo mangiò di botto! “Haha!Mi credevate così ingenuo? Pensavate di ingannarmi, di indebolirmi, di vincermi…!” Non finì di parlare che gli venne un solletico fortissimo: prima la gola, poi lo stomaco, poi giù fino alle viscere… Non riusciva a fare altro che ridere, ridere, ridere che quasi scoppiava! 

Rise fino al mattino dopo, che era anche il giorno del compleanno della principessa.  Ella stessa si presentò alla porta del mago col quinto petalo in mano : “Mago Sinistro, sono venuta a riprendere per me e per il mio regno la serenità che ci hai rubato da tempo!” disse forte.

Continuando a ridere a più non posso, Sinistro riuscì a chiedere “Come fai ad essere qui? Tu oggi dovevi morire!”, “Non morirò, perché il mio potere è più forte del tuo! E così dicendo, lanciò l’ultimo petalo contro il Mago che iniziò a grattarsi, cadde in ginocchio e si sciolse come neve al sole!

Quando la mamma la raggiunse e l’abbracciò, il sole sorrise a quell’abbraccio.

Quel giorno, e per cento altri ancora, si festeggiò nel regno la ritrovata felicità. Tanto si suonò, danzò e cantò che ancora adesso se ne può udire l’eco, a ben ascoltare…

Per la fiaba illustrata da Mariella Bertolio, potete cliccare questo link: https://bertolio.weebly.com/5-petali-di-margherita.html